ALIMENTAZIONE AL FEMMINILE - GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

La donna si caratterizza per un’ampia variabilità di esigenze nutrizionali specifiche e fisiologiche secondarie all’instaurarsi del ciclo mestruale, alla gravidanza e all’allattamento, nonché all’assetto ormonale e metabolico della menopausa.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Un buono stato nutrizionale e una corretta alimentazione sono condizioni molto importanti durante la gravidanza per la prevenzione di gran parte delle patologie neonatali.

L’alimentazione deve coprire non solo i bisogni nutritivi della madre ma anche quelli del nascituro e garantire il regolare decorso della gravidanza.

Ciò porta comunemente a dire che la gestante debba “mangiare per due”, affermazione certamente esagerata, è però vero che se la dieta della donna non copre i bisogni del feto, l’accrescimento di quest’ultimo intaccherà le riserve materne di nutrienti, il che, oltre ad aumentare il rischio di malattie per la madre, può influenzare negativamente lo sviluppo del bambino.

Quindi in gravidanza NON bisogna “mangiare per due” MA “due volte meglio”

Le modificazioni del regime alimentare della gestante devono essere sia qualitative che quantitative al fine di assicurare la copertura delle spese energetiche e nutrizionali a beneficio di madre e nascituro.

La cura dell’alimentazione e la pratica dell’attività fisica sono strategie indispensabili per prevenire alcune comuni condizioni che interessano la madre e il figlio. Il periodo prenatale costituisce dunque un momento estremamente favorevole per intervenire e adottare comportamenti benefici per entrambi

AUMENTO DI PESO IN GRAVIDANZA

L’aumento auspicabile di peso delle gestanti e il loro bisogno aggiuntivo di energia sono diversi in funzione dell’Indice di Massa Corporea (IMC) pre-gravidanza.

INDICE DI MASSA CORPOREO PRE-GRAVIDICO/AUMENTO DI PESO IN GRAVIDANZA

  • per chi inizia la gravidanza sottopeso (IMC inferiore a 18,5 le necessità in energia sono maggiori e l’aumento di peso auspicabile è fra i 12,5 e i 18 kg
  • per chi inizia la gravidanza in situazione di normopeso (IMC fra 18,5 e 25),l’aumento di peso auspicabile è fra gli 11,4 e i 16 kg. Una ipotesi di giusta progressione è quella che prevede un aumento di 3,5 kg dopo le prime 20 settimane e, in seguito, di circa 0,5 kg a settimana.
  • per chi inizia la gravidanza in situazioni di sovrappeso (IMC superiore a 25) è auspicabile contenere l’aumento di peso fra i 7 e gli 11,5 kg.
  • per chi è obesa all’inizio della gravidanza (IMC superiore a 30)il guadagno di peso raccomandato è intorno ai 7 kg

 

Le donne in sovrappeso e obese sono esposte ad un elevato rischio per lo sviluppo di complicanze della gravidanza, tra cui diabete gestazionale, ipertensione, preeclampsia e necessità di ricorrere ad un parto cesareo.

 

PARTICOLARE ATTENZIONE AL DIABETE GRAVIDICO

Il diabete che insorge durante la gravidanza, diabete gravidico o gestazionale, ha molte somiglianze con il più comune diabete di tipo 2, è abbastanza frequente, può essere tenuto sotto controllo e generalmente scompare dopo il parto.

Nel diabete le sostanze nutritive assunte con l’alimentazione non possono essere correttamente utilizzate dall’organismo perché il metabolismo dello zucchero (glucosio) è reso difficile da una produzione insufficiente di insulina (ormone) o perché alcuni organi non sono in grado di utilizzarla correttamente.

La diagnosi tempestiva e una dieta adeguata sono le cure necessarie per recuperare e mantenere l’equilibrio metabolico indispensabile per una gravidanza senza rischi.

ALLATTAMENTO

I bisogni nutritivi della donna che allatta sono superiori a quelli della donna in stato di gravidanza. Il surplus energetico richiesto è notevolmente maggiore (la produzione del latte è un lavoro più gravoso della gravidanza), anche se in parte bilanciato dall’utilizzazione delle riserve di grasso create durante la gravidanza.

La produzione del latte comporta soprattutto un aumento dei bisogni di calcio, proteine e acqua: a tale aumento si deve far fronte attraverso l’alimentazione.

Il latte umano rappresenta un alimento ottimale per la salute del bambino nei primi 6 mesi post-parto, ed il suo consumo viene promosso dalla maggior parte delle istituzioni sanitarie.Tuttavia, recenti evidenze cliniche suggeriscono un suo possibile ruolo nello sviluppo del sovrappeso infantile precoce.

UNA CURIOSITA’ A CUI FARE ATTENZIONE..

La composizione del latte umano è relativamente stabile ma il suo contenuto di acidi grassi riflette il consumo di acidi grassi della dieta materna e può dunque variare in modo cospicuo tra una madre e l’altra e tra diversi episodi di allattamento. I diversi tipi di lipidi ingeriti con la dieta, durante il periodo dell’allattamento, sembrano contribuire in maniera differente all’accumulo di adiposità nel bambino. Ad esempio, una prevalenza di grassi omega-6 rispetto alla serie omega-3, sembra determinare un maggiore sovrappeso.

Queste osservazioni suggeriscono un’attenzione verso il contenuto in acidi grassi nella dieta materna per prevenire il rischio di eccessiva adiposità, sia nelle madri che nei bambini, e per porre un primo ostacolo al pericoloso sviluppo di patologie croniche cardiovascolari associate al sovrappeso in età adulta.

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  20 Novembre 2013

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