MASSAGGI - Tecniche del massaggio e del benessere

Massaggio rilassante parziale e totale, massaggio riflessologico plantare e massaggio linfodrenante o linfodrenaggio manuale.

MASSAGGIO

Il massaggio è la più antica ed intuitiva modalità attraverso cui l’essere umano ha imparato a lenire la sofferenza di un suo simile e a fornire benessere e distensione.

Il massaggio riunisce tecniche orientali ed occidentali in quanto ha azione sia sul sistema muscolare e circolatorio (sanguigno e  linfatico) che sui centri energetici;riequilibra l’energia e migliora lo stato psico-fisico della persona.

OBIETTIVI DEL MASSAGGIO

  • riequilibrio energetico
  • distensione fisica e mentale
  • effetto locale, ovvero nel punto di contatto delle mani
  • effetto riflesso, vale a dire a distanza rispetto al luogo di applicazione del
  • massaggio
  • stimolo del circolo linfatico (anche in caso di edema primario o secondario)
  • stimolo del ritorno venoso
  • regolazione della temperatura corporea
  • miglioramento del metabolismo e della capacità di assorbimento del liquido interstiziale (supporto alla terapia della PEFS)

MASSAGGI PRATICATI IN HTC

Tutti i tipi di trattamento vengono eseguiti su lettino da massaggio in posizione supina, prona, laterale destra o sinistra. Il paziente, se desidera può ascoltare musica o dialogare con il terapista.

Prima di effettuare un trattamento o un ciclo di massaggi l’operatore completa una scheda in modo da valutare od eventualmente far valutare dal medico, le condizioni generali del paziente.

3 TIPOLOGIE MASSAGGI

  1. MASSAGGIO RILASSANTE PARZIALE E TOTALE (con oli essenziali o creme per massaggio);
    può essere eseguito una o due volte la settimana, una volta al mese o ogni qual volta il soggetto ne abbia esigenza. E’ indicato in tutte le situazioni di ansia, nelle contratture muscolari da stress, in alcune patologie psicosomatiche ed in particolare per coloro che desiderano mantenere il proprio benessere.
  2. MASSAGGIO RIFLESSOLOGICO PLANTARE (con metodo Fitzgerald, Inghman, Marquez). Consiste in un ciclo minimo di 10 sedute da svolgersi due volte la settimana per le prime quattro sedute, una volta la settimana per sei settimane.
  3. MASSAGGIO LINFODRENANTE (con metodo Leduc, Vodder, Casley-Smith) o LINFODRENAGGIO MANUALE.

IL MASSAGGIO LINFODRENANTE

Prendiamo in considerazione, in particolare, il massaggio linfodrenante:

INDICAZIONI

  • in patologie che compromettono il sistema linfatico per interessamento: primitivo, quando le vie e le stazioni linfoghiandolari sono insufficienti con conseguente deficit del drenaggio linfatico; secondario dopo interventi chirurgici demolitivi, quali mastectomia, emicolectomia, tiroidectomia, che distruggono parte delle vie e delle stazioni linfoghiandolari; la conseguenza di tali situazioni è l’edema dell’area interessata;
  • è indispensabile prima e dopo il trattamento di sclerosi dei capillari, e dopo liposcultura;
  • è molto utile dopo interventi di chirurgia estetica; è di supporto, oltre che di prevenzione, nelle varie forme di PEFS o cellulite.

CONTROINDICAZIONI:

  • neoplasie non stadiate;
  • malattie infettive in atto;
  • lesioni dermatologiche in fase acuta (foruncolosi, ascessi);
  • flebiti profonde.

METODOLOGIE E FINALITA’ DEL MASSAGGIO LINFODRENANTE

Il numero di sedute e le modalità per il LINFODRENAGGIO MANUALE devono essere concordate in base al tipo di patologia e previa visita medica; la manovra, comunque si prefigge di riattivare il normale cammino della linfa.

Per fare ciò è necessario prima di tutto “ aprire “ l’ultima uscita della linfa, cioè la stazione linfatica posta nel collo dove confluiscono la vena succlavia e la giugulare; è proprio da qui infatti che la linfa comincia il suo cammino nel sangue.

Si passa quindi al trattamento dell’addome, degli arti inferiori, della schiena, convogliando così il flusso della linfa verso l’alto, in direzione della stazione linfatica terminale.

Il sistema linfatico riveste un ruolo importante nel drenaggio di liquidi e proteine che, in maniera minima fisiologicamente e in misura maggiore durante stati patologici, fuoriescono dal letto vasale del sistema artero – capillaro -venoso e si accumulano nello spazio interstiziale

Normalmente il ritorno della linfa verso il sistema circolatorio avviene attraverso dei pori tra le cellule endoteliali del vaso linfatico; se questo delicato equilibrio tra i due sistemi si altera, si accumula linfa nell’interstizio trattenuta dalle proteine fuoriuscite dai vasi e compare clinicamente l’edema.

Inoltre il sistema linfatico è intercalato da strutture dette linfonodi che hanno funzione di filtrare le sostanze e le macromolecole proteiche di ritorno verso il circolo sanguigno; questa particolaritàdetermina un rallentamento del flusso linfatico con una pressione di circa 30 -40 mmHg.

Intuitivo il principio di disintasare stazioni linfonodali ingorgate per ripristinare il ritorno della linfa. Per queste motivazioni una delle indicazioni del linfodrenaggio manuale è la PEFS o cellulite; questa patologia ha alla base la stasi linfatica che provoca imbibimento del tessuto interstiziale, causa di alterazione del metabolismo della cellula adiposa e conseguente accumulo di adipe.

 

Ricordiamo che presso HTC, Centro Medico Diagnostico, è possibile effettuare trattamenti di:

  • Mesoterapia (anche con omeopatici)
  • Massaggi tradizionali e rilassanti
  • Linfodrenaggio manuale
  • Massaggio riflessoterapico

Htc mette inoltre a disposizione dei propri clienti il programma di PSICONUTRIZIONE.

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  1 Aprile 2013

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