Panino a pranzo? Si, ma attenzione a salumi e formaggi...

Se si ha poco tempo per il pranzo, non vi è nulla di meglio di un panino, un toast o un tramezzino. Ma un consumo frequente di questi alimenti può avere ricadute negative sulla salute?

 

La risposta viene da uno studio americano appena pubblicato su “Public Health“ e basato sui dati di uno studio nutrizionale condotto su 27000 soggetti adulti.

La ricerca ha dimostrato che il consumo di sandwich era associato ad un aumento dell’apporto di calorie, zuccheri, sodio e grassi saturi e a un minor consumo di verdura, frutta e fibra.

Sebbene sia evidente che i risultati dipendono dal consumo di bevande e altri cibi che si tende ad introdurre insieme al sandwich, la scelta del pranzo deve essere ponderata.

Se si sceglie un panino “ricco”, magari abbinandolo a un dolcetto (o un gelato)e una bibita, non è facile poi riequilibrare gli eccessi, commessi a pranzo, negli altri pasti della giornata.

D’altra parte, una scelta poco calorica, come un piccolo toast non farcito, potrebbe portarci a “spizzicare” durante la giornata o ad esagerare a cena. Importante sarebbe non far diventare il panino un’abitudine, ma anche variare e scegliere attentamente gli ingredienti.

Troppo spesso i panini vengono preparati con alimenti che andrebbero consumati con moderazione, come carni trasformate, salse, pane raffinato e condito.

Cerchiamo invece di preferire il pane integrale, prevedere la verdura tra gli ingredienti e moderare il contenuto di formaggi, soprattutto grassi, e affettati.

Meglio un panino con petto di pollo grigliato e verdure, salmone e insalata, o burger di legumi; completiamo poi il pasto con un frutto ed evitiamo le bevande addizionate di zuccheri o dolcificanti.

Ricordiamoci anche di masticare lentamente e dedicare al pasto almeno venti minuti per facilitare la digestione e permettere al cervello di registrare il senso di sazietà.

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  5 Dicembre 2016

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