Prevenzione Primaria - Quanto è importante la qualità della vita?!

Per un bimbo che nasce oggi , pare che ci sia un’aspettativa di vita di 104 anni; ma in che modo si può arrivare a questa età e con quali e quanto invalidanti malattie cosiddette croniche?

 

Tutti ce lo chiediamo, ma se lo chiedono anche i nostri governanti.

Si tratta di preoccupazioni diverse: quella nostra, del singolo è di poter arrivare a tarda età in forma, con qualche problema si, ma senza tante limitazioni e senza dover assumere farmaci in quantità eccessive; i nostri governanti sono preoccupati di dover sostenere le cure per le malattie croniche troppo a lungo con spese della sanità elevate.

 

Forse vale la pena di promuovere l’EDUCAZIONE AL BUON STILE DI VITA che tra l’altro, è la vera prevenzione primaria: mangiare bene (magari impedendo l’utilizzo di tanti tossici che inquinano sementi, terreno, acqua), promuovendo i cibi più naturali meno sofisticati e poco lavorati, respirare bene (magari lavorando per ridurre l’inquinamento, e aiutando a capire l’importanza di non fumare), fare una giusta e semplice attività fisica che mantenga attive articolazioni e muscoli e aiuti anche ad avere contatto con la natura, stimolare giusti rapporti umani e attività sociali, culturali, di pensiero che aiutino anche la mente e lo spirito.

 

Investire sull’educazione sanitaria e sugli stili di vita per prevenire le malattie croniche e garantire la sostenibilità del sistema a fronte dell’ingresso sul mercato di nuovi farmaci, sempre più mirati ed efficaci, ma anche molto più costosi“. È l’invito lanciato dal Presidente dell’Aifa, Sergio Pecorelli, nel corso dello Speciale 5azioni “Silver Generation” sulla prevenzione delle malattie croniche e sull’informazione, trasmesso in streaming dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Brescia, a margine del 3° evento CUEM (Clinical Update in Endocrinologia e Metabolismo) “La terapia delle malattie endocrino-metaboliche”.

In Italia si spende ancora troppo poco in prevenzione (circa l’1,4% della spesa sanitaria), quando si dovrebbe investire almeno il 3-5% – ha affermato Pecorelli – Eppure gli stili di vita sono fondamentali, soprattutto perché si vive più a lungo e l’obiettivo di tutti è invecchiare in salute mantenendo una buona qualità della vita ed evitando o ritardando l’insorgenza di malattie croniche”.

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  22 Ottobre 2014

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