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Diatermocoagulazione della portio uterina

La diatermocoagulazione è una tecnica che viene utilizzata sia in ambito dermatologico che ginecologico. Utilizza uno strumento che genera corrente elettrica sotto forma di impulsi ad elevata frequenza, in grado di cauterizzare i tessuti superficiali.

COS’E’ LA PORTIO UTERINA ?

Portio è un altro modo per definire il collo dell’utero (cervice). Si tratta della parte inferiore dell’utero, di forma cilindrico-conica, che confina in basso con la parte superiore della vagina e che in alto prosegue nel corpo uterino.

E’ ricoperta da un epitelio pavimentoso pluristratificato non cheratinizzato (epitelio squamoso) e comunica con la vagina attraverso un orifizio. L’orifizio permette il passaggio del sangue mestruale e la risalita degli spermatozoi che rendono possibile la fecondazione. Internamente l’orifizio è rivestito da un epitelio di tipo ghiandolare, detto colonnare. Il punto di passaggio tra i due tipi di epitelio viene definito giunzione squamo-colonnare e si trova proprio a livello dell’orifizio del collo uterino.

QUANDO E’ NECESSARIO RICORRERE  ALLA DIATERMOCOAGULAZIONE DELLA PORTIO ?

Durante una normale visita, può capitare che il Ginecologo evidenzi una piccola piaga sul collo dell’utero. Di che cosa si tratta?

Quando l’epitelio colonnare “scivola” fuori dall’orifizio esterno della cervice uterina e si posiziona sulla parte esterna, (dove dovrebbe essere presente solo epitelio squamoso) parliamo di ectropion.

L’ectropion viene più comunemente chiamato “piaghetta” del collo dell’utero.

Si tratta di una lesione benigna e, il più delle volte asintomatica, che spesso non richiede di essere trattata.

In caso di perdite consistenti (leucorrea), sanguinamento dopo i rapporti sessuali o spotting intramestruali, il ginecologo consiglierà trattamenti locali (a base di ovuli e lavande) con effetto cicatrizzante o la diatermocoagulazione della portio.

IN CHE COSA CONSISTE LA DIATERMOCOAGULAZIONE DELLA PORTIO ?

Si tratta di una procedura ambulatoriale, poco o per nulla fastidiosa, della durata di alcuni secondi e che permette di tornare a casa autonomamente.

Per praticare la diatermocoagulazione viene utilizzato uno strumento simile ad una piccola penna, dotata di corrente ad alta frequenza, che viene appoggiata sul collo dell’utero per “bruciare” la lesione.

All’inizio vi saranno perdite ematiche che andranno via via schiarendosi fino a  scomparire.

Si dovranno evitare i rapporti sessuali per alcune settimane in modo da consentire una corretta guarigione dei tessuti.

 

 


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