Mi hanno tolto la tiroide.

“Beh” -direte voi- “ non serve mica la tiroide per vivere!”.

È vero, però non ero così disinvolta quando mi è successo.

Me lo ricordo benissimo. Ero nello studio del Direttore Sanitario, seduta di fronte a lei, a parlare di non so cosa.

A un tratto mi dice: “Ma lo sai che hai un nodulo alla tiroide?”.

D’istinto ho messo due dita sul collo, all’altezza della gola e l’ho sentito. Sono corsa davanti allo specchio e l’ho visto. “Ma come? Tutte le volte che mi sono specchiata!Però, non può essermi cresciuto da qualche ora… Sono io che non me ne sono accorta”

“Ok” -mi dico- “mantieni la calma; fai un’ecografia e scoprirai che non è niente di grave”.

Affronto l’ecografia tranquillamente, ma l’ecografista mi dice che il nodulo va indagato meglio. Devo fare un agoaspirato.

“Ma io ho paura!”. Come faccio a dirlo ad un collega? Sono un medico e i medici non hanno paura…quasi mai. Faccio l’agoaspirato e, nonostante le dimensioni dell’ago, non sento niente (lo giuro!).

Aspetto l’esito fiduciosa.

Responso: T4. Vuol dire che devo fare l’intervento per capire se si tratta di un tumore maligno.

Vorrei scappare. “Ma dove vado?”

Mi propongono l’intervento il 12 di agosto. “Non posso, sono in vacanza” rispondo.

Il collega mi guarda allibito “Stiamo parlando di un probabile carcinoma!” “E io, delle mie ferie!” penso, per fortuna senza dirlo.

Ok, lo farò. Però prima parto.

Bellissimo viaggio in Olanda, con mio marito e mia figlia. Rientriamo la sera prima dell’intervento.

Andrà tutto benissimo, grazie ai colleghi di HTC e dell’Ospedale di Castel San Giovanni.
Niente cancro, ma la tiroide andava tolta lo stesso.
Oggi prendo la terapia sostitutiva (Eutirox 100 mcg, tutti i giorni) e faccio molta più prevenzione.
Se mi fossi controllata più spesso e meglio, magari oggi avrei ancora la mia tiroide.
Ma si sa, i medici sono pessimi pazienti… oltre che fifoni!

Silvia Campetella, Neuropsichiatria Infantile e Psicoterapeuta, HTC


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  Categoria: Storie di Sanità
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  23 Gennaio 2019

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