Assegno di Accompagnamento per malati neurologici e psichici

Chi ha diritto all’assegno di accompagnamento?

L’indennità di accompagnamento spetta ai mutilati e agli invalidi civili totali, cioè a coloro a cui è stata riconosciuta una invalidità totale e permanente del 100%.

Questo tipo d’indennità (che non dipende dall’età, né dal reddito) viene concessa se l’invalido non può camminare senza l’aiuto di qualcuno o se ha bisogno di assistenza per svolgere gli atti della vita quotidiana.

L’intervento assistenziale non serve per il sostentamento dell’invalido, ma per aiutare il nucleo familiare a farsene carico.


Se sono invalido, mi arriverà automaticamente l’assegno di accompagnamento?

Il contributo economico non viene assegnato automaticamente, ma è necessario compilare un’apposita domanda e, solo se quest’ultima viene accolta, si ottiene l’indennità.


Quale percorso è necessario seguire per ottenere l’indennità di accompagnamento?

L’iter per ottenere l’indennità di accompagnamento parte dall’accertamento sanitario dell’invalidità.

Per avviare l’accertamento bisogna rivolgersi ad un Medico certificatore e richiedere il certificato medico introduttivo in cui vengono specificate tutte le patologie fisiche e psichiche del richiedente.

In seguito il certificato viene trasmesso all’INPS e si stabilisce un appuntamento presso la Commissione medico-legale che deve accertare la validità dei requisiti sanitari per ottenere l’indennità.


Se la persona che richiede l’accompagnamento non può presentarsi davanti alla Commissione dell’INPS, cosa succede?

Quando la persona che ha fatto domanda non può essere trasportata, la visita viene effettuata a domicilio.

La Commissione medico-legale, poi, formula un parere che prevede l’accoglimento o il rigetto della domanda.


In quali casi di malattia psichica o neurologica si può richiedere l’indennità di accompagnamento?

Il diritto a percepire l’indennità di accompagnamento spetta anche a chi dimostra di essere portatore di:

  • Deficit organici e cerebrali per patologie connatali che rendono incapaci di svolgere autonomamente gli atti della vita quotidiana
  • Infermità mentale che, anche in maniera episodica, incide sull’autocontrollo, tanto da rendersi pericolosi per sé e per gli altri
  • Oligofrenia di grado con turbe del comportamento e del carattere, incapacità di esprimersi attraverso l’eloquio e di riconoscere gli oggetti
  • Malattie degenerative del sistema nervoso con limitazione delle capacità cognitive (es: Alzheimer, vasculopatie cerebrali, etc) o delle capacità motorie (es: SM, Parkinson, etc) o che provocano infermità mentali con limitazioni cognitive e che richiedono assistenza farmacologica giornaliera

In questi casi l’incapacità a compiere gli atti della vita quotidiana non riguarda solo una limitazione sul piano fisico, ma anche la capacità di intendere il significato, la portata e l’importanza di questi atti, ai fini del benessere e della salvaguardia personale.


Se la domanda di accompagnamento viene rigettata, si può fare ricorso?

L’INPS può negare l’esistenza di una condizione di invalidità oppure, pur accertandone l’esistenza, può non riconoscere l’indennità di accompagnamento.

In questi casi è possibile (entro 6 mesi dalla notifica del verbale sanitario dell’INPS che nega l’accompagnamento) presentare ricorso.


Quali documenti vanno presentati per fare ricorso?

Il ricorso deve includere:

  • domanda iniziale
  • documenti relativi alla visita medica
  • certificati sanitari

La presentazione del ricorso in tribunale prevede, in taluni casi, delle agevolazioni, come: il gratuito patrocinio, l’esenzione totale delle spese (anche in caso di soccombenza) o l’esenzione del pagamento del contributo iniziale per introdurre la causa.


Cosa accade se il ricorso viene accettato?

Quando il ricorso viene accettato, l’invalido riceverà le mensilità arretrate a partire dal primo giorno  del mese successivo alla presentazione della domanda iniziale.


Cosa possiamo fare per te?

In HTC, a Stradella-PV, puoi accedere ad un servizio di Psichiatria e Psicologia giuridico-forense che si occupa anche di:

  • Domande per Invalidità civile
  • Richiesta d’indennità di accompagnamento

In questi casi è prevista la consulenza da parte di un Medico certificatore specializzato in Geriatria e coadiuvato da Neuropsicologhe esperte nella somministrazione e interpretazione di Test validati in ambito forense.

Per i casi di:

  • Ricorso in seguito a rigetto da parte dell’INPS della richiesta d’indennità di accompagnamento
  • Riconoscimento di Inabilità lavorativa
  • Richiesta di Interdizione
  • Amministrazione di sostegno
  • Capacità di disporre per testamento e per donazione
  • Annullabilità dei contratti per incapacità di agire

È prevista la consulenza di uno Psichiatra perfezionato in ambito giuridico-forense che si avvale della collaborazione di un Team multidisciplinare dotato di tutti gli strumenti idonei agli accertamenti tecnici dentro e fuori i casi di perizia.

Telefonando allo 0385 246861, è possibile prenotare un colloquio (anche online) con la dr.ssa Mastretta (responsabile del servizio di Psicologia forense) per la valutazione del caso, la raccolta della documentazione e la formulazione di un preventivo di spesa.

Ricordiamo che il nostro servizio di Psichiatria e Psicologia giuridico-forense, si occupa anche di:

  • Consulenze Tecniche in ambito penale
  • Consulenze Tecniche in ambito civile (oltre a quelle descritte in precedenza)
  • Consulenze Tecniche per la minore età
  • Consulenze Tecniche nel Diritto Canonico
  • Consulenze tecniche relativamente ai temi del consenso, della responsabilità professionale e della deontologia agli operatori della salute mentale (incluso rischio clinico)

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  29 Maggio 2024

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