Candida vaginale: un argomento “pruriginoso”...

Candida vaginale è un termine che viene comunemente utilizzato per indicare la Candidiasi, infezione causata da un fungo, generalmente la Candida Albicans, che normalmente vive in bocca e all’interno dell’apparato genitale femminile.

 

Si tratta della più diffusa e frequente infezione genitale femminile e rientra anche tra le infezioni sessualmente trasmesse. Colpisce almeno una volta nella vita il 70% delle donne in età fertile e il 20% delle gravide, ma può interessare anche gli uomini.

Quali sono i sintomi della Candidiasi?

Solitamente, nella donna, i sintomi sono: bruciore, arrossamento e prurito vaginale e/o vulvare, a volte insopportabile. Ancora ritroviamo: aumento delle secrezioni vaginali che si presentano inodori, biancastre e pastose (con aspetto di latte cagliato), difficoltà ad urinare (disuria), dolore durante i rapporti sessuali.

Solitamente questi sintomi aumentano nella settimana che precede la mestruazione.

Nell’uomo, invece, la presenza del fungo può rimanere asintomatica. Solitamente, però, la candida si presenta come un’infiammazione accompagnata da eruzione cutanea a livello del glande, bruciore intenso e, più raramente, formazione di materiale grumoso nella zona del prepuzio.

Quali sono le cause?

I fattori di rischio che predispongono alla proliferazione anomala del “fungo” (che normalmente abita pacificamente nel nostro organismo) sono:

  • malattie o condizioni predisponenti (diabete, sindrome metabolica, deficit immunitari);
  • alimentazione troppo ricca di zuccheri e/o lieviti;
  • uso prolungato di alcuni farmaci (antibiotici, contraccettivi orali, estrogeni e corticosteroidi);
  • pantaloni troppo stretti;
  • biancheria intima sintetica, salvaslip e assorbenti;
  • scambio di biancheria da bagno;
  • frequentazione di ambienti a rischio (spiaggia, piscina);
  • rapporti sessuali non protetti

Cosa fare in caso di Candida?

Ai primi sintomi rivolgersi al ginecologo o al dermatologo che, una volta valutati i sintomi e formulata la diagnosi ( con un tampone vaginale nella donna e uretrale nell’uomo), decideranno la terapia più indicata.

Si utilizzano antimicotici sotto forma di creme e lavande, per via locale, e compresse per via sistemica.

Ovviamente la terapia generale va somministrata anche al partner sessuale di chi presenta l’infezione, per evitare l’antipatico effetto ping-pong.

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  13 Settembre 2016

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