Con l'età il senso del gusto si modifica e il menu va adeguato

E’ risaputo che la capacità di riconoscere i sapori si attenua con il passare degli anni; ma quanto? Uno studio pubblicato su Critical Reviews in Food, Science and Nutrition, afferma che negli ultrasessantenni la soglia gustativa aumenta in media di due volte.

 

Ciò significa che per riconoscere un sapore sarebbe necessaria una doppia concentrazione di molecole.

I sapori la cui percezione risulterebbe più alterata, sono l’acido e l’amaro. A causare questi cambiamenti sono alcune modificazioni legate all’invecchiamento, carenze di micronutrienti (soprattutto lo zinco), diverse patologie croniche e, soprattutto, l’assunzione di molti farmaci.

L’esagerata percezione di acido e amaro, accompagnata dalla migliore conservazione del gusto dolce, può contribuire a modificare la dieta degli anziani portandoli a preferire alimenti troppo ricchi di zucchero e a ridurre l’assunzione di verdura e frutta, soprattutto quella più acida come gli agrumi, ricchi di vitamine e sali minerali.

Alcuni facili accorgimenti possono contrastare questa insidiosa tendenza. Ad esempio, preferire la frutta più zuccherina e ben matura può risultare una strategia vincente. Le verdure poi, andrebbero insaporite con spezie ed erbe aromatiche per renderle più gradite al palato.

Infine, bere qualche sorso d’acqua, masticare bene e lentamente può aumentare la salivazione e favorire la soluzione delle sostanze responsabili del gusto, aiutando a percepirlo in maniera più corretta.

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  6 Novembre 2016

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