Lo stress è una risposta naturale del nostro organismo nei confronti di stimoli, esterni o interni, che interferiscono con il nostro equilibrio psico-fisico. Se limitata nel tempo, si tratta di una reazione normale, una sorta di strategia che il nostro corpo adotta per tirare fuori il meglio di sé. Esistono stress di breve durata, in cui la risposta fornita dall'organismo è di tipo acuto e stress cronici, che possono essere intermittenti o continuativi. In quest'ultimo caso la situazione stressante finisce per investire l'intera esistenza di un individuo. La pandemia che stiamo vivendo ne è un esempio. Normalmente parliamo degli effetti psicologici dello stress, ma anche i muscoli e le articolazioni possono essere interessati da questo fenomeno. Come funziona il meccanismo in questo caso? Se lo stress è prolungato, il sistema nervoso entra in uno stato di allerta perenne. Come conseguenza, la soglia del dolore diminuisce mentre aumenta il livello di infiammazione. All'inizio il soggetto si sente spossato fisicamente e mentalmente e avverte un maggiore bisogno di dormire. Se la situazione stressante permane, subentrano aggressività, senso d'insofferenza e disturbi del sonno. In seguito, anche il tono dell'umore finisce per essere coinvolto, così che il soggetto perde interesse nei confronti delle normali attività e si sente depresso. Fisicamente, schiena e collo sono i punti dove gli effetti dello stress si concentrano maggiormente. La tensione nervosa provoca un aumento del tono ortosimpatico e dei livelli di catecolamine circolanti (adrenalina e noradrenalina). I due fenomeni causano uno stato di contrazione a livello della muscolatura. Questa contrazione, se continua e sostenuta, genera infiammazione e dolore. Il dolore non fa altro che peggiorare la situazione, perché interferisce con il movimento, obbligandoci all'inattività e a posture viziate che contribuiscono ad esacerbare il problema. Alla fine ci sentiremo stanchi, indolenziti e rigidi. Il dolore può essere circoscritto o interessare un'intera regione (rachide cervicale, regione lombo-sacrale, etc) Il sonno potrebbe migliorare questa situazione, ma, in presenza di ansia e stress, è facilmente alterato. Come uscirne, quindi? Prima di tutto, se non lo avete mai fatto, sarebbe bene escludere problemi di tipo ortopedico o neurochirurgico, sottoponendovi ad una visita accurata. Una volta accertato che si tratta di stress, bisognerà modificare il più possibile il proprio stile di vita: bevendo più acqua, mangiando in modo bilanciato, dormendo meglio, aiutandosi anche con le tecniche di respirazione e meditazione. L'integrazione con magnesio può aiutare a ridurre l'ipertono e a favorire il rilassamento. Molto utile, poi, in questi casi, un esercizio fisico mirato a modificare le posture scorrette, allungare la muscolatura e migliorare l'articolarità. Un buon fisiatra, saprà sicuramente consigliarvi per il meglio! L'attività potrà essere svolta comodamente a casa, senza bisogno di grandi spazi o di attrezzature particolari.

Lo stress è una risposta naturale del nostro organismo nei confronti di stimoli, esterni o interni, che interferiscono con il nostro equilibrio psico-fisico. Se limitata nel tempo, si tratta di una reazione normale, una sorta di strategia che il nostro corpo adotta per tirare fuori il meglio di sé.


Stress di breve durata

Esistono stress di breve durata, in cui la risposta fornita dall’organismo è di tipo acuto e stress cronici, che possono essere intermittenti o continuativi. In quest’ultimo caso la situazione stressante finisce per investire l’intera esistenza di un individuo. La pandemia che stiamo vivendo ne è un esempio.


Stress prolungato

Normalmente parliamo degli effetti psicologici dello stress, ma anche i muscoli e le articolazioni possono essere interessati da questo fenomeno.

Come funziona il meccanismo in questo caso?

Se lo stress è prolungato, il sistema nervoso entra in uno stato di allerta perenne. Come conseguenza, la soglia del dolore diminuisce mentre aumenta il livello di infiammazione.

All’inizio il soggetto si sente spossato fisicamente e mentalmente e avverte un maggiore bisogno di dormire. Se la situazione stressante permane, subentrano aggressività, senso d’insofferenza e disturbi del sonno. In seguito, anche il tono dell’umore finisce per essere coinvolto, così che il soggetto perde interesse nei confronti delle normali attività e si sente depresso.

Fisicamente, schiena e collo sono i punti dove gli effetti dello stress si concentrano maggiormente.

La tensione nervosa provoca un aumento del tono ortosimpatico e dei livelli di catecolamine circolanti (adrenalina e noradrenalina). I due fenomeni causano uno stato di contrazione a livello della muscolatura. Questa contrazione, se continua e sostenuta, genera infiammazione e dolore.

Il dolore non fa altro che peggiorare la situazione, perché interferisce con il movimento, obbligandoci all’inattività e a posture viziate che contribuiscono ad esacerbare il problema.

Alla fine ci sentiremo stanchi, indolenziti e rigidi. Il dolore può essere circoscritto o interessare un’intera regione (rachide cervicale, regione lombo-sacrale, etc)

Il sonno potrebbe migliorare questa situazione, ma, in presenza di ansia e stress, è facilmente alterato.


Come uscirne, quindi?

Prima di tutto, se non lo avete mai fatto, sarebbe bene escludere problemi di tipo ortopedico o neurochirurgico, sottoponendovi ad una visita accurata. Una volta accertato che si tratta di stress, bisognerà modificare il più possibile il proprio stile di vita: bevendo più acqua, mangiando in modo bilanciato, dormendo meglio, aiutandosi anche con le tecniche di respirazione e meditazione. L’integrazione con magnesio può aiutare a ridurre l’ipertono e a favorire il rilassamento.

Molto utile, poi, in questi casi, un esercizio fisico mirato a modificare le posture scorrette, allungare la muscolatura e migliorare l’articolarità. Un buon fisiatra, saprà sicuramente consigliarvi per il meglio! L’attività potrà essere svolta comodamente a casa, senza bisogno di grandi spazi o di attrezzature particolari.


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  6 Maggio 2020

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