
Non smetteremo mai di ripeterlo: il Glaucoma non è solo un problema legato all’aumento della pressione interna dell’occhio, ma una vera e propria malattia neurodegenerativa che colpisce le principali strutture del sistema nervoso coinvolte nella visione (retina e nervo ottico).
Quanto è frequente il Glaucoma nel nostro Paese?
In Italia, il Glaucoma interessa circa un milione di persone, metà delle quali non sanno di soffrirne e rappresenta la prima causa in assoluto di cecità irreversibile.
Perché il Glaucoma viene considerato una patologia neurodegenerativa?
Il Glaucoma è una vera malattia neurodegenerativa, come l’Alzheimer o il Parkinson, ma colpisce prevalentemente le cellule nervose deputate alla visione.
Il danno visivo è determinato dalla perdita di cellule ganglionari retiniche, causata da una disfunzione mitocondriale.
Perché i mitocondri sono così importanti nella genesi del Glaucoma?
I mitocondri sono considerati le centrali energetiche cellulari. Sono presenti in tutte le cellule e producono l’energia necessaria al loro funzionamento.
Le cellule ganglionari della retina sono, in assoluto, le cellule dell’organismo che contengono il maggior numero di mitocondri. Esse sono veri e propri neuroni che si trovano nello strato interno della retina e ricevono informazioni dai fotorecettori e dalle cellule intermedie.
Le cellule ganglionari sono fondamentali per la trasmissione del segnale visivo dal nervo ottico al cervello e costituiscono il fulcro su cui si basa l’acuità visiva.
Tutto ciò può far comprendere come la salute del nervo ottico dipenda da una buona funzionalità mitocondriale.
Quando i mitocondri iniziano a funzionare male, come accade nel Glaucoma, la produzione di energia si riduce, le cellule vanno incontro a stress ossidativo e iniziano a produrre sostanze tossiche, provocando una progressiva sofferenza fino alla morte cellulare (apoptosi), esattamente come accade nelle malattie neurodegenerative.
Il malfunzionamento mitocondriale causa segni clinici?
Il danno si verifica senza dare particolari segni clinici, fino a quando la vista inizia ad offuscarsi e, se non s’interviene in tempo, può evolvere verso la cecità.
Sono cambiate le cure per il Galucoma?
Mentre fino a non molto tempo fa, l’unica cura per il Glaucoma consisteva nell’utilizzare terapie che riducessero la pressione intraoculare, ora il mitocondrio è finito al centro dell’attenzione e si studiano nuovi trattamenti che ne preservino la funzionalità.
Attualmente, quali sono le molecole considerate più efficaci in senso neuroprotettivo?
Attualmente vengono considerate particolarmente importanti tre molecole: Coenzima Q10, Nicotinamide e Piruvato, che migliorano la funzione energetica mitocondrilae e proteggono le cellule dalla neurodegenerazione.
L’efficacia di queste sostanze è stata dimostrata da numerosi e autorevoli studi clinici.
Proprio in virtù delle evidenze scientifiche, appare sempre più necessario ricorrere ad un approccio multifattoriale al glaucoma che comprenda, oltre al controllo della pressione endoculare, l’utilizzo di terapie neuroprotettive mirate, in grado di agire sulla disfunzione dei mitocondri.
La neuroprotezione è indicata in tutti gli stadi del Glaucoma, ma risulta più efficace se viene iniziata precocemente.
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Commenti : Commenti disabilitati su Glaucoma: le nuove terapie neuroprotettive agiscono sulla funzione mitocondriale
30 Maggio 2025