team di esperti che si occupano di dolore

Il problema dolore è uno dei principali motivi di contatto tra medico e paziente, perché finisce per avere un impatto significativo sulla vita delle persone, minando il loro benessere psico-fisico e provocando conseguenze anche sul piano economico e sociale.

In HTC, a Stradella-PV, trovi un Team di esperti che si occupano di Dolore: perché è importante affidarsi a chi, col dolore, lavora da sempre.

Il problema dolore è uno dei principali motivi di contatto tra medico e paziente, perché finisce per avere un impatto significativo sulla vita delle persone, minando il loro benessere psico-fisico e provocando conseguenze anche sul piano economico e sociale.


Esiste una definizione comunemente accettata di dolore?

L’IASP (Associazione Internazionale per lo Studio del Dolore) definisce il dolore, come: “Un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole, associata o meno a danno tissutale, in atto o potenziale, o descritta nei termini di un simile danno”.


Possiamo considerare il dolore un’esperienza soggettiva?

È significativo notare come la definizione dell’IASP punti l’attenzione sulla natura soggettiva del dolore.

In effetti l’esperienza dolorosa è il risultato di una lunga catena che elabora lo stimolo doloroso iniziale e gli associa via-via altre proprietà, come la componente affettiva che dipende fortemente dai vissuti personali.


Si sente parlare spesso di dolore come sintomo o come malattia; quali sono le differenze?

Quando si parla di dolore, spesso si usa far distinzione tra dolore-sintomo e dolore-malattia.

Il dolore-sintomo è espressione di un processo patologico che si riscontra in molte situazioni cliniche e costituisce uno dei sintomi della malattia. Diverso è il dolore-malattia, che rappresenta l’elemento costitutivo di una patologia o è da considerarsi una malattia esso stesso.

Nel dolore-malattia, il dolore si mantiene e si amplifica peggiorando la qualità della vita della persona che ne soffre, sia in termini fisici che psicologici. A causa del dolore sempre presente, si crea un circolo vizioso di disturbi emotivi che interferiscono con la vita sociale e di relazione del paziente.


In che modo viene classificato il dolore?

Il dolore può essere classificato in acuto, persistente e cronico.

DOLORE ACUTO Si tratta di un dolore di breve durata, conseguente ad un danno dei tessuti. Rappresenta una reazione di allarme dell’organismo con lo scopo di avvertirlo di stimoli potenzialmente pericolosi. Il rapporto causa-effetto è evidente in questa tipologia di dolore. Quando lo stimolo che lo ha provocato cessa, oppure viene riparato il danno che lo ha causato, il dolore scompare.

DOLORE PERSISTENTE Lo stimolo doloroso è permanente o ricorrente. Le caratteristiche del dolore acuto sono conservate. Tipico esempio è il dolore provocato dall’artrosi di un’articolazione che si presenta ogni volta che si effettua un movimento. Quando viene eseguita un’artroprotesi, il dolore scompare.

DOLORE CRONICO È caratterizzato principalmente dalla durata, che supera i 3 mesi, nonché dalla sua persistenza, nonostante la patologia che l’ha provocato sia guarita. Sono proprio questi i casi in cui il dolore diventa dolore-malattia, perché la dipendenza del dolore dalla causa iniziale non sussiste più.

Quando parliamo di dolore cronico, però, ci riferiamo a quei casi in cui, dopo un problema iniziale che ha causato il dolore, vengono a crearsi una serie di modificazioni biologiche, emotive e sociali che complicano il quadro clinico primitivo, sovrapponendo meccanismi diversi che sono alla base del dolore.

Il criterio temporale non può essere l’unico elemento che viene preso in considerazione per classificare il dolore.

È impossibile non tener conto del rapporto fra causa e sintomo, la possibile associazione con problemi di natura psicologica, l’impatto del dolore sulla qualità della vita di una persona e l’eventuale disabilità che può derivare dal dolore.


Un’altra classificazione del dolore, lo distingue in modi diversi a seconda del tipo di causa che l’ha provocato.

DOLORE NOCICETTIVO INFIAMMATORIO

È il dolore causato da un danno ai tessuti somatici o viscerali (con esclusione del tessuto nervoso) che provoca un’attivazione dei nocicettori.

I nocicettori non sono nient’altro che terminazioni libere di neuroni sensitivi, i cui corpi cellulari si trovano nei gangli delle radici dorsali. In questo tipo di dolore vengono rilasciati mediatori dell’infiammazione che sensibilizzano il nocicettore.

Una caratteristica che ci permette di riconoscere il dolore nocicettivo infiammatorio è la presenza di “allodinia primaria”. Questo fenomeno consiste nel fatto che, quando viene applicato uno stimolo non doloroso al tessuto colpito viene comunque evocato il dolore. A volte il dolore è addirittura spontaneo.


DOLORE NOCICETTIVO MECCANICO

In questo caso, le modificazioni anatomiche che si creano a livello dei tessuti, provocano un sovvertimento che espone il nocicettore a stimoli d’intensità elevata.


DOLORE NEUROPATICO

È causato da una malattia o una lesione che interessa il sistema nervoso somato-sensoriale. Se il problema riguarda il sistema nervoso periferico parliamo di dolore neuropatico periferico, mentre parliamo di dolore centrale quando è coinvolto il sistema nervoso centrale.


DOLORE MISTO

Esiste anche una terza categoria, il DOLORE MISTO.

In questi casi il deficit somato-sensoriale non è ancora così evidente e risulta complicato distinguere fra dolore nocicettivo e interessamento iniziale della fibra nervosa.


Come va inquadrato il dolore?

L’inquadramento del dolore deve essere costituito da un percorso che si svolge contemporaneamente alla valutazione clinica della lesione o della malattia che lo ha provocato.


È vera l’affermazione secondo cui il dolore è un’esperienza soggettiva?

Nessuno conosce le caratteristiche del dolore quanto la persona che ne soffre.

La stessa causa può provocare in una persona un dolore lieve e in un’altra dolore molto forte. Esistono componenti individuali in grado d’influenzare l’intensità e la percezione del dolore.


Quanto contano le informazioni fornite sul dolore da chi lo prova?

Interrogare il paziente sulle caratteristiche del dolore che prova (tipologia, sede, intensità, durata, tollerabilità, fattori di miglioramento/aggravamento, impatto sulla qualità della vita) può già fornire indicazioni molto utili per la sua cura. 

Ignorare il dolore o gestirlo in modo inadeguato, invece, può causare conseguenze fisiche, psicologiche e sociali e comportare anche un danno economico.


Esistono molte persone che soffrono di dolore cronico?

Se pensiamo che il dolore cronico (che rappresenta la forma più invalidante) colpisce fino al 30% della popolazione, è facile rendersi conto come sia di fondamentale importanza occuparsi seriamente di questo problema.


Quanto è importante scoprire la causa del dolore?

Nel dolore persistente, al trattamento del dolore, deve far seguito la ricerca di ciò che l’ha causato, perché, spesso, agendo sulle cause, il dolore scompare.

Talvolta, però, la causa non può essere eliminata e allora diventa importante avere come obiettivo una serie di azioni che portino al controllo del dolore.


E quando il dolore non può essere eliminato?

L’ideale è riuscire a diminuire il dolore al di sotto di una soglia in cui non interferisce con le attività quotidiane del paziente. Questo valore, però, è soggettivo e va condiviso attraverso la formulazione di un piano di cura che il paziente deve conoscere e accettare pienamente.

Affidarsi a medici e personale sanitario che conoscano davvero il “problema-dolore” e se ne occupino nell’ambito di Team multidisciplinari appare perciò di fondamentale importanza; solo così si può alleviare una sensazione che non può e non deve accompagnarci troppo a lungo.


Cosa puoi prenotare in HTC?

In HTC puoi prenotare, chiamando lo 0385 246861:

  • Colloquio GRATUITO con la responsabile dell’area, per l’inquadramento del problema-dolore
  • Visita Fisiatrica, Ortopedica, Reumatologica, Neurologica e Neurochirurgica
  • Trattamenti per il dolore e le sue cause ( Infiltrazioni delle piccole e grandi articolazioni, anche ecoguidate; Onde d’urto focali; Ossigeno-Ozono Terapia; Laser Nd:Yag/ Hilterapia; Mesoterapia; Agopuntura; Massaggi, Bendaggi e Linfodrenaggi; Kinesio-Taping, etc)
  • Cicli di Fisokinesiterapia nella palestra del centro
  • Osteopatia
  • Sedute di Mindfulness (individuali o di gruppo) per la gestione del dolore cronico
  • Presa in carico multidisciplinare del paziente Fibromialgico

Chiamaci, se vuoi saperne di più!

Oppure vieni a trovarci nei nostri ambulatori di Stradella, in via Martiri Partigiani 33.

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  20 Giugno 2024

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