Vulvovaginite: spesso si tratta di Candida

Anzitutto un po’ di anatomia e fisiologia

Quando parliamo di vulva ci riferiamo alla parte esterna dei genitali femminili che comprende: grandi e piccole labbra, clitoride, meato uretrale esterno e orifizio vaginale (sbocco esterno dell’uretra e della vagina).

La vulva ha la funzione di: proteggere gli organi interni, emettere l’urina all’esterno, permettere l’espletamento delle funzioni sessuali e riproduttive.


Perché la vulva si ammala?

Le patologie vulvari possono avere origini diverse. Le cause possono essere: infezioni batteriche o fungine, malattie sessualmente trasmesse, allergie, disturbi ormonali e patologie autoimmuni.

Vista l’eterogeneità del problema, per avere una diagnosi corretta, è necessario rivolgersi ad uno specialista.


Quali sono i sintomi di una patologia vulvare?

I sintomi più comuni sono: prurito, bruciore, arrossamento, dolore (spontaneo o durante la minzione o i rapporti sessuali), edema, eruzioni cutanee o lesioni.

Approfondiamo la Candidiasi, una delle vulvo-vaginiti più frequenti

La Candidiasi o Candidosi è un’infezione causata da miceti (funghi) della “famiglia” Candida (ne esistono 20 tipi differenti) che colpiscono, più frequentemente, una mucosa.

L’infezione di gran lunga più conosciuta è la Candidiasi (o Candidosi)Vaginale, che colpisce il 75% delle donne in età fertile.

Quando la causa della vulvo-vaginite è un’infezione da Candida, le manifestazioni più tipiche sono:
prurito vulvo-vaginale intenso accompagnato da perdite vaginali biancastre, dense e grumose (simili al latte cagliato).

In alcuni casi è presente anche dolore e bruciore alla minzione.


Perché la Candidiasi vulvo-vaginale viene considerata un’infezione ricorrente?

In molti casi la Candidosi vaginale tende a recidivare.

Le cause possono essere: presenza di un ceppo di Candida particolarmente resistente, condizioni che determinano proliferazione di questo fungo nel tratto intestinale o, più facilmente, diminuzione delle difese a livello vaginale.

In questi casi, spesso, compaiono sintomi più sfumati, con perdite minime o assenti.


Come avviene la diagnosi di Candidosi vaginale?

La diagnosi viene effettuata dal Ginecologo attraverso l’analisi molecolare su tampone vaginale che, se risulta positiva, dirà anche quale ceppo di Candida è responsabile dell’infezione (Albicans è la più comune, ma anche Krusei, Glabrata, etc.)


Quale terapia viene prescritta in caso di infezione da Candida?

Nella maggior parte dei casi, verrà prescritta la terapia antimicotica locale e/o per os.

In caso di infezione ricorrente, il Ginecologo cercherà di migliorare le difese vaginali, somministrando Lattobacilli per via locale e generale e, quando presenti, di correggere le abitudini di vita sbagliate.

Una dieta eccessivamente ricca di zuccheri, così come l’utilizzo di indumenti intimi sintetici o di detergenti aggressivi o impropri possono favorire le recidive.


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  9 Luglio 2023

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