dolore al petto - visita cardiologica - HTC Centro Medico Stradella Pavia

Il dolore al petto è una delle ragioni più frequenti di accesso al Pronto Soccorso, generalmente per escludere che si tratti di un Infarto Miocardico.


Cosa intendiamo per dolore al petto?

Per dolore al petto intendiamo un dolore localizzato nella parte anteriore del torace, tra il collo e la parte superiore dell’addome.

Si tratta di un dolore abbastanza frequente e le cui cause, per fortuna, non dipendono sempre da un problema cardiaco.


Quali sono le cause più frequenti, non cardiache, di dolore toracico?

Esistono diversi tipi di cause, non  cardiache, che possono provocare dolore toracico

  • Gastrointestinali (reflusso gastro-esofageo, ernia iatale, problemi di colecisti o pancreas). Generalmente il dolore è retrosternale o parte dall’addome e si irradia al torace.
  • Respiratorie (asma, pleurite, polmone collassato, etc). In questi casi il dolore è spesso localizzato ai lati del torace e peggiora con gli atti respiratori e con la tosse
  • Muscolari e ossee (dopo sforzo, trauma, da fibromialgia, etc). È un dolore che si accentua col movimento
  • Infezioni da Herpes Zoster. Il dolore è normalmente laterale e irradiato alla schiena
  • Attacchi di panico. Spesso il dolore è riferito come una serie di punture di spillo.

Perché è importante riconoscere se il dolore è di origine cardiaca?

Purtroppo, ancora oggi, le persone che avvertono un dolore toracico causato da infarto miocardico, arrivano tardi in Cardiologia.  In questi casi, invece, il tempo rappresenta un fattore fondamentale.


Che cosa intendiamo per Infarto Miocardico?

Quando parliamo d’Infarto, ci riferiamo ad un evento acuto causato dell’ostruzione di un vaso (arteria coronaria) che porta sangue al cuore. Più il tempo passa e maggiore sarà il danno subito dal muscolo cardiaco.


Quali sono le caratteristiche del dolore da Infarto Miocardico?

Nell’Infarto del miocardio, il dolore si presenta con un senso di pesantezza, oppressione o costrizione a livello del torace. Questa sensazione può essere irradiata alla schiena, alle braccia (più frequentemente il sinistro), al collo o alla mandibola.

Spesso compaiono, anche: debolezza, nausea, sudorazione, sensazione di non aver digerito, dispnea (difficoltà a respirare, mancanza di fiato).


L’Infarto del miocardio può causare anche sintomi meno caratteristici?

A volte l’Infarto può avere una presentazione atipica: sensazione di bruciore o puntura al petto; localizzazione del dolore solo alla bocca dello stomaco, alle braccia, alla schiena o alla gola.

Alcune volte, soprattutto negli anziani e nei diabetici, l’Infarto non provoca dolore.


Il dolore da Infarto Miocardico mostra caratteristiche particolari?

Non si tratta mai di un dolore di breve durata o che migliora con il riposo (come accade con l’angina; ma anche in questi casi esistono forme atipiche). La sua durata è significativa e la sue caratteristiche non cambiano con il movimento.


Cosa fare se si sospetta che il dolore possa essere dovuto ad un Infarto?

La cosa migliore è chiamare il 118 o il 112 (numero di emergenza unico europeo) per essere trasportati in Ospedale.

Verranno effettuati: ECG, e un prelievo ematico per il dosaggio degli enzimi cardiaci. In caso di sospetto, verrà anche richiesta la consulenza cardiologica.


Quali sono le terapie in caso d’Infarto Miocardico acuto?

Normalmente viene somministrata terapia farmacologica in attesa di effettuare un’Angioplastica coronarica percutanea (PTCA) con impianto di stent, per ristabilire il circolo coronarico. Si tratta di una procedura mini-invasiva eseguita in anestesia locale.

In casi più severi è necessario l’intervento di By-pass aorto coronarico.


Come prevenire l’Infarto del miocardio?

Il Ministero della Salute raccomanda, sia la prevenzione primaria (adozione e mantenimento di stili di vita salutari), sia quella secondaria (identificazione precoce e adeguata gestione delle eventuali condizioni cliniche che aumentano il rischio di malattie cardiovascolari).


Quando è importante valutare il rischio cardiovascolare?

La valutazione del rischio cardiovascolare (calcolo della probabilità di andare incontro a malattia cardiovascolare)  è raccomandata nei soggetti ad elevato rischio cardiovascolare, ovvero con storia familiare di malattia cardiovascolare precoce, dislipidemia familiare, fattori di rischio cardiovascolare maggiori (tabagismo, dislipidemia, ipertensione arteriosa, diabete, etc) o comorbilità che comportano un aumento del rischio cardiovascolare.


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  24 Aprile 2024

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