
Il tema del rifiuto genitoriale è sempre più sentito, sia in campo giuridico-forense che in ambito clinico.
Quando parliamo di rifiuto genitoriale facciamo riferimento a una dinamica complessa in cui un figlio, in assenza di motivazioni legate a violenza o abuso, rifiuta di avere contatto con un genitore con cui ha intrattenuto una relazione fino a quel momento.
Il rifiuto genitoriale è frequente?
Purtroppo si tratta di un fenomeno che si riscontra, sempre più frequentemente, nel contesto di separazioni o divorzi caratterizzati da elevata e persistente conflittualità.
Perché è fondamentale rilevare questo fenomeno?
In presenza di rifiuto genitoriale, tutti concordano sulla necessità di un intervento tempestivo per cercare di ripristinare il prima possibile la relazione tra il minore e il genitore alienato.
Questo intervento si concretizza in un lavoro educativo con i genitori per aiutarli a comprendere le necessità del figlio, superando le logiche conflittuali, ed evitare così il rischio di un grave danno evolutivo con possibili ripercussioni negative anche sulla personalità futura del minore.
Per tutti questi motivi si sta cercando di porre maggiore attenzione al rilevamento del fenomeno, al perfezionamento delle modalità d’intervento, ma anche alla necessità sempre più sentita di prevenirlo.
Il diritto alla bi-genitorialità è presente nel Codice Civile?
“L’articolo 337-ter c.c. sancisce il diritto del minore a mantenere un rapporto equilibrato con entrambi i genitori, mentre l’articolo 337-octies c.c. impone al Giudice di valutare in modo prioritario l’interesse del minore nel regolamentare i rapporti familiari, tenendo conto dell’obbligo a rispettare la volontà del minore che prevale su qualsiasi esigenza di riequilibrio genitoriale.“
In caso di rifiuto genitoriale cosa può fare il Giudice?
Il compito del Giudice è di accertare quali possano essere le motivazioni alla base del rifiuto (spontaneo o indotto?) e valutare se continuare ad incontrare il genitore possa incidere negativamente sull’equilibrio psicologico del minore.
Per effettuare questo tipo di valutazione il Giudice generalmente si avvale di un Consulente Tecnico e dei Servizi Sociali.
Se un genitore si oppone agli incontri del figlio con l’altro genitore o lo influenza negativamente al riguardo, può subire delle conseguenze?
L’alienazione parentale non è di per sé un reato, ma può condurre alla violazione delle norme del c.c. che riguardano il trattamento dei figli
Il genitore che ostacola gli incontri del figlio con l’altro genitore, senza un motivo giustificato, può subire sanzioni, che includono: provvedimenti civili come l’ammonimento, sanzioni pecuniarie, risarcimento dei danni, modifica del regime di affidamento e, nei casi più gravi, anche la sospensione della responsabilità genitoriale.
Se invece il rifiuto è autonomo, senza l’influenza del genitore?
Se il rifiuto del minore è volontario e autonomo, il Giudice non potrà attribuire la responsabilità al genitore che detiene la custodia principale del figlio.
Non sempre, però, il rifiuto è espressione di autodeterminazione.
In alcune circostanze può essere dovuto a una manipolazione o rappresentare il segnale di una sofferenza e il Giudice deve intervenire per cercare di ristabilire un equilibrio che tuteli sia il diritto del minore, sia quello del genitore che è stato escluso.
Cosa dice in proposito il Codice Civile?
L’articolo 473-bis6 c.c. tenta di porre rimedio ai comportamenti che ostacolano i rapporti con l’altro genitore, ma riconosce anche il diritto del minore ad essere ascoltato e ad esprimere davanti al Giudice le sue ragioni.
Cosa fare se ci si trova nelle condizioni di genitore rifiutato?
In presenza del problema può risultare utile rivolgersi ad operatori che siano specificamente formati, allo scopo di:
- indagare le cause del rifiuto
- valutare le ricadute sul minore
- supportare il Giudice nel trovare soluzioni che tutelino l’equilibrio psichico del minore e il suo diritto a mantenere relazioni significative con entrambi i genitori, anche in un contesto di elevata conflittualità
Non finiremo mai di ribadire che chi subisce maggiormente le conseguenze dell’alienazione parentale sono i figli, soprattutto minori, che andranno incontro a possibili danni psicologici e dovranno vivere in condizioni di instabilità affettiva e, talvolta, anche economica.
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8 Ottobre 2025